Il Cinema Americano e Hollywood
Hollywood è da sempre considerato uno dei più importanti centri della cinematografia mondiale.
La sua nascita risale agli anni Dieci del Novecento, quando le troupes e le case di produzione decidono di spostarsi dalla caotica New York, che fino ad allora era stata il centro della produzione cinematografica, nel sobborgo di Los Angeles, dove le condizione climatiche e gli scenati naturali vicino al mare, alla montagna ed al deserto trovano un ambiente ideale per la realizzazione dei films.
Nel corso degli anni Venti Hollywood diventa un vero e proprio sistema dello spettacolo, in cui registi, produttori, attori e mestieranti di ogni tipo contribuiscono a dar vita ad uno spettacolo dalle proporzioni gigantesche.
Giungono ad Hollywood i protagonosti che con le loro case di produzione saranno destinati a rimanere nella storia: Adolphe Zukor, fondatore della Paramount Picture Corporation, William Fox (Fold Fix Corporation), Carl Laemmle (Universal Picture), è così che nasceranno le grandi major americane e si creeranno quelle strutture industriali, commerciali e tecniche che hanno permesso al cinema americano di affermarsi in tutto il mondo.
E' intorno a quegli anni che si verifica nel mondo del cinema il fenomeno del Divismo: l'importanza attribuita al cinema, a quei tempi ancora "muto", fa sì che i protagonisti dei films di maggior successo diventino da semplici attori a veri e propri divi.
Indubbiamente è rimasta nell'immaginario collettivo la figura di Rodolfo Valentino, attore italiano che decise di abbondare l'Italia per tentare la fortuna in America il quale, grazie alla sua bellezza ed al suo magnetismo, divenne un sex symbol capace di dettare le regole oltre che del cinema anche della moda.
Spicca, inoltre, il nome di Charlie Chaplin che, indipendente sia come artista che come produttore, realizza le sue comiche prendedosi gioco della società.
La libertà e l'ecclettismo dei temi trattati ed il gran numero di personale specializzato, sceneggiatori, registi, attori permettono all'industria del cinema hollywoodiano di "confezionare" vere e proprie opere di intrattenimento ed evasione.
Negli anni '30 gli Studios la fanno da padrone cercando di trasformare gli attori in miti dettandone tutti i movimenti ed intrappolandoli in personaggi stereotipati, la commedia ed il dramma romantico impazzano e Greta Garbo e Clark Gable ne diventano i più rappresentativi personaggi.
E' il "periodo d'oro del cinema" a cui però seguiranno, dopo la Seconda Guerra mondiale, generi più realistici e socialmente critici come il "gangstar moovie" e di lì a poco un genere scacciapensieri, il "musical", in cui Ginger Rogers e Fred Astaire allieteranno con parti ballate e cantate gli spettatori desiderosi di evadere.
La rivoluzionaria scoperta del Technicolor, attorno agli anni '40, apre una nuova era del cinema americano; uno dei primi film a colori ed il più celeberrimo fu "Via col vento" di Victor Fleming.
Dagli anni quaranta in poi si alterneranno più stili cinematografici: il genere "western", che esalta i valori dell' "american way of life" di cui John Wayne ne è l'attore rappresentativo, la "commedia all'americana" negli anni '50, che avrà come icona Marylin Monroe divenuta famosa con il film "A qualcuno piace caldo", il genere di "ribellione" ai conformismi della società che ne vede l'attore James Deean come massimo esponente.
Dagli anni '60 in poi la vecchia Hollywood cambia e si fa strada il "new cinema" destinato a perdurare fino ai giorni nostri, ovvero il cinema di intrattenimento, che può arrivare all'esaltazione della fantasia con la produzione di film costosi ma di grande effetto come "Incontri ravvicinati del terzo tipo" del noto regista Steven Spielberg.
Ad Hollywood ogni anno si svolge la consegna del premio Oscar, che è, per gli addetti ai lavori, il riconoscimento più ambito nel mondo del cinema.